L’autore Mario Pacho O’Donnell è nato a Buenos Aires, prima di dedicarsi alla ricerca storica ha portato a termine la sua carriera di medico, specializzato in psichiatria e psicoanalisi. Poi, si lasciò vincere dalla sua passione per la storia dell’Argentina, area nella quale si dedicò per portare alla luce le incognite o gli aspetti nascosti dagli autori della nostra storia ufficiale. Così, ha pubblicato una serie di libri divenuti best sellers sul tema. Il sacro grido e L’aquila guerriera, ad esempio, e le biografie di Joan Azurduy e di Juan Manuel de Rosas. Il suo ultimo lavoro di questo genere è stato Il Che, la sua vita per un mondo migliore, una ricerca sulla quale si è basato il documentario sul Che, l’ uomo, la sua fine. Nella sua permanenza nel servizio pubblico, O’Donnel era Segretario della Cultura di Buenos Aires e della Nazione, senatore e ambasciatore di Panama e Bolivia.
 
LE FOTOGRAFIE INEDITE.
La piccola scuola. Ernesto Che Guevara, ferito e catturato dai ranger boliviani, che erano stati addestrati dai Berette Verdi degli USA, fu portato nella cittadina di La Higuera, dove fu rinchiuso nella scuola locale. Sembra quasi di profilo, con le mani legate. Era poco prima di essere ucciso, adempiendo l’ordine dato dal governo di La Paz.
Carnefici. Guevara, sanguinante sul pavimento, pochi secondi dopo essere stato ucciso. Nella foto appaiono due militari, con i fucili in mano. Essi sembrano rappresentare il momento del colpo di grazia, forse inferto dal sergente Mario Teran, il suo carnefice, che è stato tirato a sorte tra sette sottufficiali.
 
Il corpo. Un altro soldato osserva e tocca il cadavere del Che. Il suo corpo, disteso sul pavimento, è sopra una grande macchia di sangue. Alcune di queste foto sono state scattate dal pilota dell’elicottero che trasportava i membri del gruppo che ha partecipato alla morte di Ernesto Guevara. Tra questi, l’u; agente della CIA, Felix Rodriguez, che ha affermato di essere un capitano dell’esercito boliviano.
Occhi aperti. Primo piano del rivoluzionario argentino ormai morto. I suoi occhi sono aperti. Perché? Dicono che sia stato il vento del tratto aereo tra La Higuera e Valle Grande, che li ha aperti. Questo aspetto è stato immortalato dal fotografo Freddy Alborta.
Occhi chiusi. Che Guevara appare su una barella, con gli occhi chiusi. La foto è precedente a quella indicata con gli occhi aperti, a causa del vento per un trasporto in elicottero. Tutte queste immagini sono state tenute da Federico Arana Serrudo, il capo della G2, l’Intelligenzia dello Stato Maggiore boliviano. Sono state scattate nel 1967, l’anno della morte di Guevara presso la scuola di La Higuera
L’elicottero. Il corpo di Guevara, legato al pattino dell’elicottero. Ha volato da La Higuera a Vallegrande.
Traduzione di Roberto Gessi.