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NELLA PATRIA DI GALILEO GALILEI: La ricerca perde pezzi. Italia maglia nera d'Europa
In un anno dodicimila pubblicazioni in meno: per la prima volta in trent'anni la produzione scientifica arretra, rivela uno studio olandese
Corrado Zunino
ROMA - Abbiamo ricercatori resistenti e talentuosi, capaci di una produttività da fabbrica tessile cinese. Ma il sistema della ricerca italiana - scientifica e umanistica - è crollato.
Ora ci sono i numeri, offerti dal lavoro di una docente di economia e organizzazione aziendale all'Università di Bologna e di un esperto bibliometrico (uno statistico che studia le pubblicazioni scientifiche) olandese.
Il "paper" di Cinzia Daraio e Henk Moed reso noto da Research Policy ci dice che per la prima volta in trent'anni la produzione scientifica dell'Italia ha smesso di crescere e dà segnali di arretramento.
Esperimenti e scoperte, nuova conoscenza prodotta nelle biblioteche universitarie e nei nostri centri di ricerca.
Arretra, tutto questo, come quota percentuale dell'intera produzione mondiale e in termini assoluti come numero di articoli scientifici pubblicati.
Sul piano quantitativo le pubblicazioni italiane hanno conosciuto un percorso di crescita dal 1980 (erano 9.721) al 2003 (sono diventate 39.728, quattro volte tanto).
Nei cinque anni successivi si è proceduto tra depressioni e fiammate fino al 2008: 52.496
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