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QUALCOSA SULLA SALUTE
VACCINI E AUTISMO: UNA FRODE
British Medical Journal - Gran Bretagna

Lo studio che collega il vaccino  contro morbillo, orecchioni e rosolia (Mpr) all’ autismo è frutto di una frode.
Lo sostiene il British Medical Journal che pubblica una analisi approfondita della vicenda.
Nel 1998 il medico Andrew Wakefield e altri 12 ricercatori della Royal free medical school di Londra pubblicarono un articolo sulla rivista The Lancet in cui dicevano che il vaccino Mpr poteva provocare nei bambini una sindrome che combinava una forma di autismo e coliti. Nessuno è mai riuscito a replicare i risultati dello studio.
Nel 2004 dieci coautori lo hanno ritrattato e nel marzo del 2010, dopo la fine dell’ indagine del General medical council, The Lancet lo ha ritirato.
Wakefield è stato poi sospeso dalla professione medica, insieme al coautore John Walker-Smith. Secondo il giornalista del Bmj, Brian Deer, diversi elementi spingono a ritenere che l’ articolo fosse un tentativo deliberato d’ imbroglio.
Per esempio, tre dei nove bambini diagnosticati di autismo, in realtà, non avevano mai ricevuto questa diagnosi. Inoltre, c’ era un grosso conflitto d’ interessi alla fonte: due anni prima della pubblicazione dell’ articolo, Wakefield era stato ingaggiato da un avvocato per preparare una causa contro dei produttori del vaccino per la rosolia.

IL CAFFE’ CHE FA RESPIRARE
Anahad O’ Connor

Da anni gli scienziati si chiedono se la caffeina possa dare sollievo alle persone che soffrono di asma. Il sospetto nasce in parte dalla sua struttura chimica, che somiglia a quella della teofillina, un comune farmaco per l’ asma, che rilassa i muscoli delle vie aeree.
Quando la caffeina viene ingerita  e scomposta dal fegato, si producono come sottoprodotto modeste quantità di teofillina.

In uno studio del 2007 del Cochrane database of systematic riviews i ricercatori hanno riunito e analizzato i risultati di cinque test clinici che esaminavano gli effetti della caffeina sugli asmatici e hanno scoperto che produce lievi miglioramenti della funzionalità respiratoria fino a quattro ore dopo l’ assunzione rispetto a un placebo.
In caso di necessità un caffè o un tè possono offrire un sollievo momentaneo.
I miglioramenti, però, sono molto lievi, di certo non sufficienti da poter sostituire i farmaci con la caffeina.

Inoltre un eccessivo consumo di caffè può aggravare gli effetti collaterali della teofillina.
Chi assume il farmaco, quindi, dovrebbe limitare il caffè, il tè, la cioccolata e altri elementi ricchi di caffeina.

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