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tzinger, era cardinale. Oggi che occupa la cattedra di san Pietro dovremmo credere che abbia cambiato idea? E che dire delle rivelazioni secondo cui nel 1966 si rifiutò di allontanare un sacerdote accusato di aver abusato di duecento bambini sordi nel Wiconsin?
Nella lettera di scusa, Benedetto XVI sostiene che la sua preoccupazione è soprattutto di "guarire le vittime". Ma nega l' unico strumento di guarigione: una piena confessione da parte del Vaticano, che ha messo a tacere gli abusi e che adesso sta cercando di nascondere di averlo fatto.
Incredibilmente, il papa dice ai cattolici: "Offrite il vostro digiuno, la vostra preghiera, la vostra lettura della sacra scrittura e le vostre opere di misericordia per ottenere la grazia della guarigione e del rinnovamento per la chiesa d' Irlanda". E suggerisce, cosa ancora più incredibile, che le vittime irlandesi potrebbero guarire avvicinandosi di più alla chiesa, la stessa che chiedeva il voto del silenzio ai bambini vittime degli abusi. Molti di noi, dopo aver smesso di ridere, hanno pensato che l' idea di aver bisogno della chiesa per avvicinarsi a Cristo è una blasfemia.
Per i cattolici irlandesi quello che insinua Benedetto XVI - che gli abusi sessuali in Irlanda siano un problema irlandese - è arrogante e blasfemo. Il Vaticano si sta comportando come se non credesse in un Dio che vede tutto. Quelli che dicono di essere i guardiani dello Spirito santo stanno calpestando tutto quel che rappresenta.
Benedetto XVI dà un' idea sbagliata di Dio che amiamo. Tutti sappiamo nel fondo dei nostri cuori che lo Spirito santo è la verità. Per questo sappiamo che cristo non è dalla parte di chi lo invoca tanto spesso.
Il papa deve assumersi la responsabilità degli atti dei suoi subordinati. Se alcuni sacerdoti cattolici abusano dei bambini, è Roma che ne deve rispondere confessando e sottoponendosi ad un' inchiesta, non Dublino. Fino a quando non lo farà, tutti i buoni cattolici - comprese le vecchiette che vanno in chiesa tutte le domeniche, non solo le cantanti che protestano come me - dovrebbero smettere di andare in chiesa.
E' arrivato il momento 8b Irlanda di separare il nostro Dio dalla nostra religione, la nostra fede dai suoi presunti dirigenti. Quasi diciotto anni fa strappai una foto di Giovanni Paolo II durante una puntata di Saturday night live. Molti non capirono la mia protesta: la settimana dopo l' attore Joe Pesci che se fosse stato in studio con me " mi avrebbe dato un bello schiaffo". Sapevo che il mio gesto avrebbe suscitato una polemica , ma era un modo per sollevare un dibattito necessario . essere artista significa anche questo. Molti pensarono che io non credessi in Dio, e questa è l' unica cosa che mi ferì. Sono cattolica per nascita e per cultura, e sarei la prima a presentarmi in chiesa se il Vaticano offrisse una riconciliazione sincera.
Mentre l' Irlanda si oppone all' offensiva lettera di Roma e un vescovo irlandese si dimette, chiedo di capire perché una donna cattolica irlandese che da bambina è sopravvissuta ai maltrattamenti può voler strappare una foto del papa. E di domandarsi se noi cattolici irlandesi solo perché non osiamo dire "meritiamo qualcosa di meglio" dobbiamo essere trattati come se meritassimo qualcosa di peggio".
Nota redazionale:
L' autrice della lettera ha la nostra comprensione essendo una persona che, poverina, ha accettatp ciò che fin dalla nascita le è stato imposto e cioè di credere ciecamente all' esistenza di un Dio buono, misericordioso, che vede tutto, che può tutto perfino (ma che orrore!!!) di mandare suo figlio a farsi scannare per l' affermazione di quello che lui, (così dicono) dice che è giusto. L' autrice vive una forte contraddizione e ne soffre. Pensa che l' istituzione religiosa cattolica dovrebbe essere un tempio di castità e di bontà. E' evidente che non conosce la storia. Ad esempio sa quante torture sono state applicate dai cattolici missionari in Africa? Sa quello che hanno fatto le crociate con rapine, uccisioni, violenze carnali su uomini e donne? Sa che cosa è stato il potere papale contro il popolo di Roma, delle torture inflitte, delitti, massacri e l' uso del taglio della testa da esibire al popolo per terrorizzarlo? Lo sa, l' autrice che Mastro Titta, assoldato dalla chiesa cattolica, applicava il più bieco terrorismo? Ed infine, se la nostra gentile musicista fosse a conoscenza che le religioni sono state inventate per la nascita della proprietà, e i sua difesa, coercerdo e annebbiando le menti degli uomini non proprietari, capirebbe che i primi a sapere che non esiste nessun dio, sono proprio loro.
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