LA VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   SCIENZA 

GIÙ

Stampa pagina

 Stampa inserto 

LA VOCE 0911

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

La VOCE  ANNO  XII N° 3 

NOVEMBRE     2009

PAGINA  IV

-Costituzione della Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia, 1974

E' adesso scaricabile da internet la Costituzione della Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia promulgata nel 1974 (in italiano)e quella promulgata nel 1963 (in inglese):
http://www.cnj.it/documentazione/index.htm#const

--

Breve storia dell'antifascismo sul Litorale sloveno (Venezia Giulia)

(riproduzione dell'opuscolo della sezione ANPI-VZPI del Coro  Partigiano Triestino intitolata ai quattro caduti antifascisti:BIDOVEC - MARUSIC - MILOS - VALENCIC Trieste, 24 aprile 1988)

PRIMA PARTE

Il territorio del Litorale, occupato dall'esercito italiano nel 1918 e annesso all'Italia con l'accordo di Rapallo del 1921 veniva comunemente identificato nel periodo tra le due ultime guerre con il nome di Venezia Giulia. Dopo il 1924 anche la citta' di Fiume apparteneva all'Italia. Si puo' stimare che dopo la grande guerra sul territorio identificato comunemente come Venezia Giulia vivevano almeno 550.000 sloveni e croati, dei quali oltre 300.000 sloveni, cioe' - secondo i dati di allora - quasi 1/3 del popolo sloveno.Con l'annessione della regione all'Italia crollava anche un sistema economico che aveva assicurato al territorio un costante sviluppo: i nuovi confini statali limitarono gli scambi economici, le relazioni con l'entroterra naturale venivano interrotte. Ne segui' un'inevitabile crisi economica e sociale che colpi', come sempre, le classi piu' deboli: i contadini e gli operai, costretti ad emigrare.

Il periodo che precedette la prima guerra mondiale fu caratterizzato dall'emigrazione dalle campagne nelle citta', quello successivo dall'emigrazione verso l'estero.
Nel periodo tra le due guerre l'emigrazione degli sloveni e dei croati divenne un fenomeno di massa, provocato dalla nuova situazione socio-economica, ma influenzato in maniera determinante dalle pressioni di carattere nazionale e politico.

Nei primi anni che seguirono la guerra, emigrarono - o meglio furono costretti ad emigrare - gli sloveni ed i croati che erano venuti nel Litorale per ragioni di servizio: impiegati, ferrovieri, maestri, in genere i dipendenti del pubblico impiego. Soprattutto gli intellettuali, ritenuti elementi pericolosi per il sistema, venivano sistematicamente discriminati dalle autorita' italiane che facevano di tutto per costringerli ad andare oltre confine, in Jugoslavia. Molti preferirono andarsene anche per sfuggire all'incerto clima politico, le scarse prospettive economiche non potevano che favorire il fenomeno.

Dopo il 1926 con l'accentuarsi delle pressioni del regime fascista l'emigrazione degli sloveni raggiunse il culmine. Furono obbligati ad andarsene tutti gli uomini politici, gli uomini di cultura, gli insegnanti, gli impiegati, i contadini che perdevano le proprie terre in quanto non erano in grado di restituire i prestiti che avevano contratto a tassi di usura per sfamare le proprie famiglie. Le ragazze contadine andavano a lavorare come domestiche, o meglio allora come «serve», presso le famiglie benestanti di tutta l'Italia; molte emigrarono in Egitto. Un'ondata particolare si ebbe nel 1935, quando molti giovani scapparono in Jugoslavia per sottrarsi alla guerra di Abissinia.

Nel periodo tra le due guerre se ne andarono in Jugoslavia almeno 70.000 tra sloveni e croati, 30.000 emigrarono nell'America del Sud (20.000 nella sola Argentina),
oltre 5.000 trovarono una sistemazione nei vari paesi europei. Si tratta di cifre impressionanti, che parlano da sole ed indicano chiaramente a quali pressioni veniva sottoposta la popolazione slava della Venezia Giulia.
Nel frattempo era nato un notevole flusso immigratorio. Dall'  interno  dell'  Italia giungevano i funzionari statali, i poliziotti, i miliziani fascisti , i medici, gli insegnanti ecc. Tra la fine della guerra ed il 1031  immigrarono nella Venezia Giulia  oltre 130000 italiani.

continua



La VOCE  Telefax 06/ 7915200

cell. 339.3873909
e mail :
gamadilavoce@aliceposta.it
sito internet: www.gamadilavoce.it
codice fiscale per il 5/1000 : 90051080589

Coordinamento per la Jugoslavia:


a mail: jugoistrijan@ libero.it
          jugocoord@tiscali.it
Direttore: Andrea Martocchia

 LA VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   SCIENZA 

SU

Stampa pagina

 Stampa inserto 

LA VOCE 0911

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A