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militare industriale ed il loro commercio di armi, sono incompatibili con la sopravvivenza della nostra specie. Le società consumistiche sono altrettanto incompatibili con l'idea della crescita economica e di un pianeta pulito. Lo spreco illimitato di risorse naturali non rinnovabili, in particolare il petrolio ed il gas, accumulati per centinaia di milioni di anni e che, all'attuale ritmo di consumo, si esauriranno in appena due secoli, sono state le cause fondamentali del cambiamento climatico. Anche se si diminuiscano i gas inquinanti nei paesi industrializzati, cosa certamente lodevole, non è meno certo che 5 miliardi e 200 milioni di abitanti della pianeta Terra, ossia i tre quarti della popolazione, vivono in paesi che, in maggiore o minore grado, sono in via di sviluppo e avranno bisogno di un enorme consumo di carbone, petrolio, gas naturale ed altre risorse non rinnovabili che, in base ai modelli di consumo creati dall'economia capitalista, sono incompatibili con l'obiettivo di salvare la specie umana. Non sarebbe giusto incolpare l'Obama serio, quello del citato enigma, per ciò che è successo fino ad oggi, ma è meno giusto ancora che l'altro Obama ci faccia credere che l'umanità possa essere preservata in virtù delle regole che oggi prevalgono nell'economia mondiale. Il Presidente degli Stati Uniti ha ammesso che le nazioni sviluppate hanno causato la maggior parte del danno e devono assumerne la responsabilità. È stato senza dubbio un gesto coraggioso. È giusto riconoscere inoltre che nessun altro Presidente degli Stati Uniti avrebbe avuto il coraggio di dire quello che lui ha dichiarato.
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