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SEMINARIO GRAMSCI - CENTENARIO FONDAZIONE PCd'IIn occasione di questo importante anniversario il G.A.MA.DI. ha deciso per la prima volta di accogliere contributi anche di compagni non iscritti e si auspica di sollecitare sempre maggiormento il dialogo con i compagni interessati! ... Ti ho già scritto che tutto il lavoro storiografico del Croce negli ultimi 20 anni è stato rivolto a elaborare una teoria della storia come storia etico-politica in contrapposizione alla storia economico-giuridica che rappresentava la teoria derivata dal materialismo storico dopo il processo revisionistico che esso aveva subito per opera del Croce stesso. Ma la storia del Croce è poi etico- politica? Mi pare che la storia del Croce non possa essere chiamata che storia ‘speculativa’ o ‘filosofica’ e non etico-politica e in questo suo carattere e non nell’essere etico-politica è la sua opposizione al materialismo storico. Una storia etico-politica non è esclusa dal materialismo storico in quanto essa è la storia del momento ‘egemonico’ mentre è esclusa la storia ‘speculativa’ come ogni filosofia ‘speculativa’. Nella sua elaborazione filosofica il Croce dice di aver voluto liberare il pensiero moderno da ogni traccia di trascendenza, di teologia, con un linguaggio storicistico. Il Croce è così immerso nel suo metodo e nel suo linguaggio speculativo che non può giudicare che secondo essi; quando egli scrive che nella filosofia della praxis la struttura è come un dio ascoso, ciò sarebbe vero se la filosofia della praxis fosse una filosofia speculativa e non uno storicismo assoluto, liberato davvero e non solo a parole, da ogni residuo trascendentale e teologico. Legata a questo punto è un’altra osservazione che più da vicino riguarda la concezione e la composizione della Storia d’Europa. Può pensarsi una storia unitaria dell’Europa che si inizi dal 1815, cioè dalla Restaurazione? Se una storia d’Europa può essere scritta come formazione di un blocco storico, essa non può escludere la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, che del blocco storico europeo sono la premessa ‘economico-giuridica’, il momento della forza e della lotta. Il Croce assume il momento seguente, quello in cui le forze scatenate precedentemente si sono equilibrate, ‘catartizzate’ per così dire, fa di questo momento un fatto a sé e costruisce il suo paradigma storico. Lo stesso aveva fatto con la Storia d’Italia: incominciando dal 1870 esso trascurava il momento della lotta, il momento economico, per essere apologetica del momento puro etico-politico, come se questo fosse caduto dal cielo. Il Croce, naturalmente con tutte le accortezze e le scaltrezze del linguaggio critico moderno ha fatto nascere una nuova forma di storia retorica; la forma attuale di essa è appunto la Storia speculativa. Ciò si vede meglio ancora se si esamina il concetto ‘storico’ che è al centro del libro di Croce, cioè il concetto di ‘libertà’; il Croce, in contraddizione con se stesso, confonde ‘libertà’ come principio filosofico o concetto speculativo e libertà come ideologia ossia strumento pratico di governo, elemento di unità morale egemonica. Se tutta la storia è storia della libertà, ossia dello spirito che crea se stesso (e in questo linguaggio libertà è uguale a spirito, spirito è uguale a storia e storia è uguale a libertà), perché la storia europea del secolo XIX sarebbe essa sola storia di libertà? Non sarà quindi storia della libertà in senso filosofico, ma dell’autocoscienza di questa libertà e della diffusione di questa autocoscienza sotto forma di una religione negli strati intellettuali e di una superstizione negli strati popolari che si sentono uniti a quegli intellettuali, che sentono di partecipare ad un blocco politico di cui quegli intellettuali sono portabandiera e i sacerdoti. Si tratta dunque di una ideologia, cioè di uno strumento pratico di governo, e occorrerà studiare il nesso pratico su cui si fonda. La ‘libertà’ come concetto storico è la dialettica stessa della storia e non ha ‘rappresentanti’ pratici distinti e individuati. La storia era libertà anche nelle satrapie orientali, tanto vero che anche allora c’era un ‘movimento’ storico e quelle satrapie sono crollate. Insomma mi pare che le parole mutano, le parole sono magari dette bene, ma le cose non sono neanche scalfite. Mi pare che la ‘Critica fascista’ in un articolo, seppure non esplicitamente, abbia scritto la critica giusta osservando che tra vent’anni il Croce, vedendo il presente in prospettiva, potrà trovare la ‘sua giustificazione storica come processo di libertà’. Del resto se ricordi il primo punto che ti ho scritto, cioè le osservazioni sull’atteggiamento del Croce durante la guerra, comprenderai meglio il suo punto di vista: come ‘sacerdote’ della moderna religione storica, il Croce vive la tesi e l’antitesi del processo storico e insiste nell’una o nell’altra per ‘ragioni pratiche’ perché nel presente vede l’avvenire e di esso si preoccupa quanto del presente. A ognuno la sua parte: ai ‘sacerdoti’ quella di salvaguardare il domani. In fondo c’è una bella dose di cinismo morale in questa concezione ‘etico- politica’; è la forma attuale del machiavellismo. Carissima Tania, ... Cercherò di rispondere alle altre questioni che mi poni a proposito di Croce... Rileggi il punto in cui ho accennato all’atteggiamento mantenuto dal Croce durante la guerra e vedi se implicitamente non si contenga la risposta a una parte delle tue domande attuali. La rottura col Gentile è avvenuta nel 1912, ed è il Gentile che si è staccato dal Croce, che ha cercato di rendersene filosoficamente indipendente. Non credo che il Croce abbia mutato orientamento da quel tempo in poi, sebbene abbia definito meglio le sue dottrine, un mutamento più notevole è avvenuto dal 900 al 910. La cosidetta ‘religione della libertà’ non è una trovata di questi anni, è il riassunto in una formula drastica del suo pensiero di tutti i tempi, dal momento in cui abbandonò il cattolicesimo, come egli stesso scrive nella sua autobiografia intellettuale (Contributo alla critica di me stesso). Né in questo il Gentile mi pare in disaccordo col Croce. Credo che tu dia un’interpretazione inesatta della formula ‘religione della libertà’ poiché le presti un contenuto mistico (così potrebbe considerarsi dal fatto che tu accenni a un ‘rifugiarsi’ in questa religione e quindi a una specie di ‘fuga’ dal mondo ecc.). Niente di questo. Religione della libertà significa semplicemente fede nella civiltà moderna, che non ha bisogno di trascendenze e rivelazioni, ma contiene in se stessa la propria razionalità e la propria origine. È quindi una formula antimistica e, se vuoi, antireligiosa. Per il Croce ogni concezione del mondo, ogni filosofia, in quanto diventa una norma di vita, una morale, è ‘religione’. Le religioni nel senso confessionale sono anch’esse ‘religioni’ ma ‘mitologiche’, quindi in un cero senso ‘inferiori’, primitive, quasi corrispondenti ad una fanciullezza storica del genere umano. Le origini di tale dottrina sono già in Hegel e nel Vico, e sono patrimonio comune di tutta la filosofia idealistica italiana, sia del Croce che del Gentile. Su questa dottrina è fondata la riforma scolastica gentiliana per ciò che riguarda l’insegnamento religioso nelle scuole, che anche il Gentile voleva limitato alle sole elementari (fanciullezza vera e propria) e che in ogni caso, neanche il Governo ha voluto che fosse introdotta nell’insegnamento superiore. Così io credo che tu esageri la posizione del Croce nel momento presente, ritenendolo più isolato di quanto sia. Non bisogna lasciarsi ingannare dall’effervescenza polemica di scrittori più o meno dilettanti e irresponsabili. Una bella parte delle sue attuali concezioni il Croce l’ha esposta nella rivista ‘Politica’ diretta dal Coppola e dal ministro Rocco e non solo il Coppola, io credo, ma molti altri sono persuasi dell’utilità della posizione presa dal Croce, che crea la situazione in cui è possibile l’educazione reale alla vita statale dei nuovi gruppi dirigenti affiorati nel dopoguerra. Se studi tutta la storia italiana dal 1815 in poi, vedi che un piccolo gruppo dirigente è riuscito metodicamente ad assorbire nel suo circolo tutto il personale politico che i movimenti di massa, di origine sovversiva, esprimevano. Dal 60 al 76 il Partito d’Azione, mazziniano e garibaldino, fu assorbito dalla Monarchia, lasciando un residuo insignificante che continuò a vivere come Partito Repubblicano ma aveva più un significato folcloristico che storico-politico. Il fenomeno fu detto del ‘trasformismo’ ma non si trattava di un fenomeno isolato; era un processo organico che sostituiva, nella formazione della classe dirigente, ciò che in Francia era avvenuto con la Rivoluzione e con Napoleone, e in Inghilterra con Cromwell. Infatti anche dopo il 1876 il processo continua, molecolarmente. Assume una portata imponente nel dopoguerra, quando pare che il gruppo dirigente tradizionale non sia in grado di assimilare e digerire le nuove forze espresse dagli avvenimenti. Ma questo gruppo dirigente è più ‘malin’ e capace di quanto si poteva pensare, l’assorbimento è difficile e gravoso, ma avviene nonostante tutto, per molte vie e con metodi diversi. L’attività del Croce è una di queste vie e di questi metodi; il suo insegnamento produce forse la maggior quantità di ‘succhi gastrici’ atti all’opera di digestione. Collocata in una prospettiva storica, della storia italiana, naturalmente, l’operosità del Croce appare come la più potente macchina per ’conformare’ le forze nuove ai sui interessi vitali (non solo immediati, ma anche futuri) che il gruppo dominante oggi possieda e che io credo apprezzi giustamente, nonostante qualche superficiale apparenza. Quando si gettano in fusione corpi diversi da cui si vuole ottenere una lega, l’effervescenza superficiale indica appunto che la lega si sta formando e non viceversa. Del resto in questi fatti umani la concordia si presenta sempre come discorso, come una lotta e una zuffa e non come un abbraccio da palcoscenico. Ma è sempre concordia e della più intima e fattiva. Il congresso di Livorno è destinato a diventare uno degli avvenimenti storici più importanti della vita italiana contemporanea1. A Livorno sarà finalmente accertato se la classe operaia italiana ha la capacità di esprimere dalle sue file un partito autonomo di classe, sarà finalmente accertato se le esperienze di quattro anni di guerra imperialista e di due anni di agonia delle forze produttive mondiali hanno valso a rendere consapevole la classe operaia italiana della sua missione storica. La classe operaia è classe nazionale e internazionale. Essa deve porsi a capo del popola lavoratore che lotta per emanciparsi dal giogo del capitalismo industriale e finanziario nazionalmente e internazionalmente. Il compito nazionale della lasse operaia è fissato dal processo di sviluppo del capitalismo italiano e dello Stato borghese che ne è l'espressione ufficiale. Il capitalismo italiano ha conquistato il potere seguendo questa linea di sviluppo: ha soggiogato le campagne alle città industriali e ha soggiogato l'Italia centrale e meridionale al Settentrione. La questione dei rapporti tra città e campagna si presenta nello Stato borghese italiano non solo come questione dei rapporti tra le grandi città industriali e le campagne immediatamente ad esse nella stessa regione, ma come questione dei rapporti tra una parte del territorio nazionale e un'altra parte assolutamente distinta e caratterizzata da note sue particolari. Il capitalismo esercita così il suo sfruttamento e il suo predominio: nella fabbrica direttamente sulla classe operaia; nello Stato sui più larghi strati del popolo lavoratore italiano formato da contadini poveri e semiproletari. È certo che solo la classe operaia, strappando dalle mani dei capitalisti e dei banchieri il potere politico ed economico, è in grado di risolvere il problema centrale della vita nazionale italiana, la questione meridionale; è certo che solo la classe operaia può condurre di condurre a termine il laborioso sforzo di unificazione iniziatosi con il Risorgimento. La borghesia ha unificato territorialmente il popolo italiano; la classe operaia ha il compito di unificar economicamente e spiritualmente il popolo italiano. Ciò può avvenire solo spezzando la macchina attuale dello Stato borghese, che è costruita su una sovrapposizione gerarchica del capitalismo industriale e finanziario sulle altre forze produttive della nazione; questo rivolgimento non può avvenire che per lo sforzo rivoluzionario della classe operaia direttamente soggiogata al capitalismo, non può che avvenire a Milano, a Torino, a Bologna, nelle grandi città da cui partono i milioni di fili che costituiscono il sistema di dominio del capitalismo industriale e bancario su tutte le forze produttive del paese. In Italia per la configurazione particolare della sua struttura economica e politica, non solo è vero che la classe operaia emancipandosi, emanciperà tutte le altre classi oppresse e sfruttate, ma è anche vero che queste altre classi non riusciranno mai a emanciparsi se non alleandosi strettamente alla classe operaia e mantenendo permanente questa alleanza, anche attraverso le più dure sofferenze e le più crudeli prove. Il distacco che avverrà a Livorno tra comunisti e riformisti avrà specialmente questo significato: la classe operaia rivoluzionaria si stacca da quelle correnti degenerate del socialismo che sono imputridite nel parassitismo statale, si stacca da quelle correnti che cercavano di sfruttare la posizione di superiorità del Settentrione sul Mezzogiorno per creare aristocrazie proletarie, che accanto al protezionismo doganale borghese (forma legale del predominio del capitalismo industriale e finanziario sulle altre forze produttive nazionali) avevano creato un protezionismo cooperativo e credevano emancipare la classe operaia alle spalle della maggioranza del popolo lavoratore. I riformismi portano come "esemplare" il socialismo reggiano, vorrebbero far credere che tutta l'Italia e tutto il mondo può diventare una sola grande Reggio Emilia. La classe operaia rivoluzionaria afferma di ripudiare tali forme spurie di socialismo: l'emancipazione dei lavoratori non può avvenire attraverso il privilegio strappato, per una aristocrazia operaia, col compromesso parlamentare e col ricatto ministeriale; l'emancipazione dei lavoratori può avvenire solo attraverso l'alleanza degli operai industriali del nord e dei contadini poveri del sud per abbattere lo Stato borghese, per fondare lo Stato degli operai e contadini, per costruire un nuovo apparecchio di produzione industriale che serva ai bisogni dell'agricoltura, che serva a industrializzare l'arretrata agricoltura italiana e a elevare quindi il livello del benessere nazionale a profitto delle classi lavoratrici. La rivoluzione operaia italiana e la partecipazione del popolo lavoratore italiano alla vita del mondo non può verificarsi altro che nei quadri della rivoluzione mondiale. Esiste già un germe di governo mondiale operaio: è il Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista uscito dal II Congresso. L'avanguardia della classe operaia italiana, la frazione comunista del Partito socialista, affermerà a Livorno necessaria e imprescindibile la disciplina e la fedeltà al primo governo mondiale della classe operaia: anzi di questo punto farà il punto centrale della discussione al congresso. La classe operaia italiana accetta il massimo di disciplina, perché vuole che tutte le altre classi operaie nazionali accettino e osservino il massimo della disciplina. La classe operaia italiana sa di non potersi emancipare e di non poter emancipare tutte le altre classi oppresse e sfruttate dal capitalismo nazionale, se non esiste un sistema di forze rivoluzionarie mondiali cospiranti allo stesso fine. La classe operaia italiana è disposta ad aiutare le altre classi operaie nei loro sforzi di liberazione, ma vuole avere anche una certa garanzia che le altre classi l'aiuteranno nei suoi sforzi. Questa garanzia può essere data solo dall'esistenza di potere internazionale fortemente centralizzato, che goda la fiducia piena e sincera di tutti gli associati, cje sia in rado di mettere in movimento i suoi effettivi con la stessa rapidità e con la stessa precisione con cui riesce, per suo conto e nell'interesse della borghesia, il potere mondiale del capitalismo. Appare evidente così che le equazioni che tormentano oggi il Partito socialista e che saranno definite al Congresso di Livorno non sono mere questioni interne del partito, non sono conflitti personali tra singoli individui. A Livorno si discuterà il destino del popolo lavoratore italiano, a Livorno si inizierà un nuovo periodo nella storia della nazione italiana. (Non firmato, "L'Ordine Nuovo", 13 gennaio1921, i, n. 13). 1 Quell'articolo e i seguenti furono scritti alla vigilia del XVII Congresso del Partito socialista, che si tenne a Livorno dal 15 al 21 gennaio 1921 con la partecipazione dei 2500 delegati e dove si scontrarono le tre correnti: comunista, massimalista e riformista. La corrente massimalista unitaria (serratiana), la più forte, favorevole all'Internazionale comunista, ma a condizione di conservare il nome di Partito socialista e di non dividersi dai riformisti, ebbe 98.028 voti; la corrente comunista 58.783, i riformisti 14.685. I comunisti (cioè gli astensionista della frazione Bordiga, gli elementi raggruppati intorno all'"Ordine Nuovo" e all'"Avanti" piemontese, e gli elementi che seguivano i gruppi Gennari, per i massimalisti, e Graziadei-Marabini) dopo la votazione uscirono dal teatro Goldoni, sede del congresso, e si riunirono al teatro San Marco, dove proclamarono la costituzione del Partito comunista, sezione italiana dell'Internazionale comunista. Il punto di vista della III Internazionale, al Congresso di Livorno, fu sostenuto da delegato dell'Internazionale, il bulgaro Kristo Kabakcev. Usciti i comunisti dall'aula, il Congresso socialista votò l'ordine del giorno Bentivoglio, con cui il congresso sosteneva il proprio diritto di cittadinanza nell'Internazionale comunista, confermava la propria adesione alla stessa e rimetteva al prossimo congresso di Mosca la decisione della controversia, impegnandosi ad accettare e applicare le decisioni di tale congresso. Si decise di inviare a Mosca a sostenere il ricorso del Partito socialista Lazzari, Maffi e Riboldi (poi detti "i pellegrini di Mosca") (cfr. Resoconto stenografico del XVII Congresso nazionale del Partito socialista italiano, Soc. Ed. "Avanti", Milano 1921). Gramsci assisté ai lavori del Congresso ma non prese la parola. Gli inviati dell'"Ordine Nuovo" furono Alfonso Leonetti e Ottavio Pastore. Scritto a Mosca nell'ottobre 1923 e pubblicato il 1° novembre successivo a firma Giovanni Masci sul giornale della Federazione giovanile comunista italiana (Fgci). "La Voce della gioventù", segnala il ritorno di Gramsci all'impegno diretto nella situazione italiana, dopo il periodo trascorso come rappresentante del partito italiano nel Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista". Cari amici della Voce, Ho letto nel n.10 (15 settembre) della Voce la interessante discussione tra il compagno G.P. di Torino e il compagno S.V. È chiusa la discussione? Si può domandare che ancora per molti numeri la discussione rimanga aperta e invitare tutti i giovani operai di buona volontà a parteciparvi, esprimendo, con sincerità e onestà intellettuale la loro opinione in proposito? Come va a posto il problema. Incomincio io, e affermo senz'altro che mi pare almeno, il compagno S.V. non ha impostato bene il problema ed è caduto in qualche errore, gravissimo del suo stesso punto di vista. Perché è stata sconfitta la classe operaia italiana? Perché essa non aveva una unità? Perché il fascismo è riuscito a sconfiggere, oltre che fisicamente, anche ideologicamente, i partito socialista che era il partito tradizionale del popolo lavoratore italiano? Perché il partito comunista non si è rapidamente sviluppato negli anni 1921-22 e non è riuscito a raggruppare intorno a sé la maggioranza del proletariato e delle masse contadine? Il compagno S.V. non si pone queste domande. Egli risponde a tutte le angosciose inquietudini che si manifestano nella lettera del compagno G.P. con l'affermazione che sarebbe bastata l'esistenza di un vero partito rivoluzionario e che la sua organizzazione futura basterà nel futuro, quando la classe operaia avrà ripreso la possibilità di movimento. Ma è vero tutto ciò, o, almeno, in che senso ed entro quali limiti è vero? Il compagno S.V. suggerisce al compagno G.P. di non pensare più entro determinati schemi ma di pensare entro altri schemi che non precisa. Bisogna precisare. Ed ecco cosa appare necessario fare immediatamente, ecco quale deve essere l'"inizio" del lavoro per la classe operaia : bisogna fare una spietata autocritica della nostra debolezza, bisogna incominciare dal domandarsi perché abbiamo perduto; chi eravamo, cosa volevamo, dove volevamo arrivare. Ma bisogna prima fare anche un'altra cosa (si scopre sempre che l'inizio ha sempre un altro... inizio): bisogna fissare i criteri, i principi, le basi ideologiche della nostra stessa critica. Ha la classe operaia la sua ideologia? Perché i partiti proletari italiani sono sempre stati deboli dal punto di vista rivoluzionario? Perché hanno fallito quando dovevano passare dalle parole all'azione? Essi non conoscevano la situazione in cui dovevano operare, essi non conoscevano il terreno in cui avrebbero dovuto dare la battaglia. Pensate: in più di trenta anni di vita, il partito socialista non ha prodotto un libro che studiasse la struttura economico-sociale dell'Italia. Non esiste un libro che studi i partiti politici italiani, i loro legami di classe, il loro significato. Perché nella Valle del Po il riformismo si era radicato così profondamente ? Perché il partito popolare, cattolico, ha più fortuna nell'Italia settentrionale e centrale che nell'Italia del sud, dove pure la popolazione è più arretrata e dovrebbe quindi più facilmente seguire un partito confessionale? Perché in Sicilia i proprietari terrieri sono autonomisti e non i contadini, mentre in Sardegna sono autonomisti i contadini e non i grandi proprietari? Perché in Sicilia e non altrove si è sviluppato il riformismo dei De Felice, Drago, Tasca di Cutò e consorti? Perché nell'Italia del sud c'è stata una lotta armata tra fascisti e nazionalisti che non c'è stata altrove? Noi non conosciamo l'Italia, così com’è realmente e quindi siamo nella quasi impossibilità di fare previsioni, di orientarci, di stabilire delle linee d'azione che abbiano una certa probabilità di essere esatte. Non esiste una storia della classe operaia italiana. Non esiste una storia della classe contadina. Che importanza hanno avuto i fatti di Milano del '98? Che insegnamento hanno dato? Che importanza ha avuto lo sciopero generale di Milano del 1904? Quanti operai sanno che allora, per la prima volta, fu affermata esplicitamente la necessità della dittatura proletaria? Che significato ha avuto in Italia il sindacalismo? Perché ha avuto fortuna tra gli operai agricoli e non fra gli operai industriali? Che valore ha il partito repubblicano? Perché dove ci sono anarchici ci sono anche repubblicani? Che importanza e che significato ha avuto il fenomeno del passaggio di elementi sindacalisti al nazionalismo prima della guerra libica e il ripetersi del fenomeno su scala maggiore per il fascismo? Basta porsi queste domande per accorgersi che noi siamo completamente ignoranti, che noi siamo disorientati. Sembra che in Italia non si sia mai pensato, mai studiato, mai ricercato. Sembra che la classe operaia italiana non abbia mai avuto una sua concezione della vita, della storia, dello sviluppo della società umana. Eppure la classe operaia ha una sua concezione: il materialismo storico; eppure la classe operaia ha avuto dei grandi maestri (Marx, Engels) che hanno mostrato come si esaminano i fatti, le situazioni, e come dall'esame si traggano gli indirizzi per l'azione. Ecco la nostra debolezza, ecco la principale ragione della disfatta dei partiti rivoluzionari italiani: non avere avuto una ideologia, non averla diffusa tra le masse, non avere fortificato e coscienze dei militanti con delle certezze di carattere morale e psicologico. Come meravigliarsi che qualche operaia sia diventato fascista? Come meravigliarsene se lo stesso S.V. dice in un punto "chi sa mai anche noi, persuasi, potremmo diventare fascisti"? (Queste affermazioni non si fanno neppure er scherzo, neppure per ipotesi di propaganda). Come meravigliarsene, se in un altro articolo, dello stesso numero della Voce, si dice: "Noi non siamo anticlericali? Non siamo anticlericali ? Che significa ciò? Che non siamo anticlericali in senso massonico, dal punto di vista razionalistico dei borghesi? Bisogna dirlo, ma bisogna dire che noi, classe operaia, siamo anticlericali, in quanto materialisti, che noi abbiamo una concezione del mondo che supera tutte le religioni e tutte e filosofie finora nate sul terreno della società divisa in classi. Purtroppo... la concezione non l'abbiamo, ed ecco la ragione di tutti questi errori teorici, che hanno poi un riflesso nella pratica, e ci hanno condotto finora alla sconfitta e all'oppressione fascista. L'inizio... dell'inizio! Che fare dunque? Da che punto incominciare? Ecco: secondo me bisogna incominciare proprio da questo; dallo studio della dottrina che è propria della classe operaia, che è la filosofia della classe operaia, che è la sociologia della classe operaia, dallo studio del materialismo storico, dallo studio del marxismo. Ecco uno scopo immediato per i gruppi di amici della Voce: riunirsi, comprare dei libri, organizzare lezioni e conversazioni su questo argomento, formarsi dei criteri solidi di ricerca e di esame e criticare il passato, per essere più forti nell'avvenire a vincere. La Voce dovrebbe, in tutti i modi possibili, aiutare questo tentativo, pubblicando schemi di lezioni e di conversazioni, dando indicazioni bibliografiche razionali, rispondendo alle domande dei lettori, stimolando la loro buona volontà. Quanto meno finora si è fatto, tanto più è necessario fare, con la massima rapidità possibile. I fatti incalzano: la piccola borghesia italiana, che aveva riposto nel fascismo le sue speranze e la sua fede, vede quotidianamente crollare il suo castello di carta. L'ideologia fascista ha perduto la sua espansività, perde anzi terreno: spunta nuovamente il primo albore della nuova giornata proletaria. LA QUESTIONE MERIDIONALELe condizioni storiche dell'Italia non erano e non sono molto differenti da quelle russe. Il problema della unificazione di classe degli operai e dei contadini si presenta negli stessi termini: essa avverrà nella pratica dello Stato socialista e si fonderà sulla nuova psicologia creata dalla vita comune in trincea. L'agricoltura italiana deve radicalmente trasformare i suoi procedimenti per uscire dalla crisi determinata dalla guerra. La distruzione del bestiame impone l'introduzione delle macchine, impone un rapido passaggio alla cultura industriale accentrata con la disponibilità di istituzioni tecniche ricche di mezzi. Ma una tale trasformazione non può avvenire in regime di proprietà privata senza determinare un disastro: è necessario che essa avvenga in uno Stato socialista, nell'interesse dei contadini e degli operai, associate in unità comuniste di lavoro. L'introduzione delle macchine nel processo di produzione ha sempre suscitato profonde crisi di disoccupazione, superate solo lentamente per l'elasticità del mercato di lavoro. Oggi le condizioni di lavoro sono turbate radicalmente: la disoccupazione agraria è già diventata problema irrisolvibile per la impossibilità di emigrare: la trasformazione industriale della agricoltura può solo avvenire col consenso dei contadini poveri, attraverso una dittatura del proletariato, che si incarni in consigli di operai industriali e contadini poveri. Gli operai industriali e i contadini poveri sono le due energie della rivoluzione proletaria. Per lo specialmente il comunismo rappresenta una necessità essenziale: il suo avvento significa la vita e la libertà, il permanere della proprietà privata significa il pericolo immanente di essere stritolati, di tutto perdere fino alla vita fisica. Essi sono l'elemento irriducibile, la continuità con l'entusiasmo rivoluzionario, la ferrea volontà di non accettare compromessi, di proseguire implacabilmente fino alle realizzazioni integrali, senza demoralizzarsi per gli insuccessi parziali e transitori, senza farsi troppe illusioni per i facili successi. Sono la spina dorsale della rivoluzione, i ferrei battaglioni dell'esercito proletario che avanza, rovesciando con l'impeto gli ostacoli o assediandoli con le sue maree umane che sgretolano, corrodono con opera paziente, con indefesso sacrificio. Il comunismo è la loro civiltà, è il sistema di condizioni storiche nelle quali acquisteranno una personalità, una dignità, una cultura per il quale diventeranno spirito creatore di progresso e di bellezza. ..... La rivoluzione comunista è essenzialmente un problema di organizzazione e di disciplina. Date le condizioni reali obiettive della società italiana, della rivoluzione saranno protagoniste le città industriali, con le loro masse compatte ed omogenee di operai di officina. Bisogna dunque rivolgere la massima attenzione alla vita nuova che la nuova forma della lotta di classe suscita nell'interno della fabbrica e nel processo di produzione industriale. Ma con le sole forze degli operai di officina la rivoluzione non potrà affermarsi stabilmente e diffusamente: è necessario saldare la città alla campagna, suscitare nella campagna istituzioni di contadini poveri sulle quali lo Stato socialista possa fondarsi e svilupparsi, attraverso le quali sia possibile allo Stato socialista promuovere l'introduzione delle macchine e determinare il grandioso processo di trasformazione dell'economia agraria. In Italia quest'opera è meno difficile di quanto si pensi: durante la guerra sono entrate nelle fabbriche cittadine ingenti quantità di popolazione rurale: su di essa la propaganda comunista ha rapidamente attecchito; essa deve servire di cemento tra la città e la campagna, deve essere utilizzata per svolgere nella campagna una fitta opera di propaganda che distrugga le diffidenze e i rancori, deve essere utilizzata perché, valendosi della sua profonda conoscenza della psicologia rurale e della fiducia che gode, inizi appunto l'attività necessaria per determinare il sorgere e lo svilupparsi delle istituzioni nuove che incorporino nel movimento comunista le vaste forze dei lavoratori dei campi. E poco oltre specifica.. La borghesia settentrionale ha soggiogato l'Italia meridionale e le isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento, il proletariato settentrionale, emancipando se stesso dalla schiavitù capitalistica, emanciperà le masse contadine meridionali asservite alla banca e all'industrialismo parassitario del Settentrione. RIFLESSIONI SULL'ILLUMINISMO GRAMSCIANOMiriam Pellegrini Ferri presidente G.A.MA.DI. (Gruppo Atei Materialisti Dialettici) Tra qualche settimana due date fondamentali segnano la vita e l'opera di un grandissimo della nostra vita e della nostra storia: il 22 gennaio 1891 nasceva ad Ales (vicino Cagliari) in Sardegna Antonio Gramsci e sempre Lui il 21 gennaio 1921 fondava a Livorno il PCd'I grande svolta storica ma anche cambiamento positivo di vita sia di noi che di gran parte di cittadini del mondo. Le analisi politiche e quindi materialiste dialettiche di Gramsci e del suo lavoro le faranno compagni G.A.MA.DI. e La VOCE, mentre io rifletto su alcuni aspetti, che mi hanno coinvolta e continuano a farlo. Ad esempio la grande lezione gramsciana sulla sua amicizia per Gobetti, legato ad una classe opposta a quella di Gramsci. Perché? Perché ci sono valori di natura umana civile e culturale capaci di prevaricare lo stesso ideale politico. Io questa nobile lezione Gramsciana l'ho sentita verso il Presidente Mattarella e gliel'ho scritto, che sono allieva di Gramsci e per questo, nonostante veniamo da regioni diverse, da partiti diversi, io le sono davvero "amica" del Presidente, che mi ha scritto, ringraziato e condiviso più di una volta. Gramsci era un grande pedagogo e anche da questo io ho avuto importanti lezioni di vita: ad esempio quando Gramsci raccomanda la cognata che aveva cura dei suoi figli di assecondare i loro desideri, anche nel vestire, pur se diversi dalla prassi. Io ho avuto una bambina, che nel tempo in cui tutti portavano blue jeans e scarpe da ginnastica, volle essere vestita tutta di rosa con scarpette di vernice nere lucide. Io, gramsciana, la accontentai. Oggi quella bimba è un prestigioso ambasciatore europeo, vive a Lisbona ed è madre di due splendidi bambini. Gramsci linguista! Gramsci scienziato! Gramsci una fonte di valori umani che non hanno confini! Grazie Gramsci per la donna che sono, per la combattente che sono, per il compagno, che come me si sentiva tuo figlio e con me ha lottato e fondato il G.A.MA.DI. Sempre grata sempre combattente!
05/12/2020 - Miriam Pellegrini Ferri
TEORIA, PRASSI, E CONCETTO DI “EGEMONIA”, NEL |
Icona | Data Pubbl. | Rif. | Gruppo | Vol. | Titolo | Autore | Traduttore | Descrizione | Disponib. | Prezzo €. |
1 | G.A.MA.DI. | Giacomo Leopardi | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
2 | G.A.MA.DI. | 18 Aprile 1948 Avere il coraggio di dire la verità | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
3 | G.A.MA.DI. | Torna il vento oscurantista contro la legge 194 | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
4 | G.A.MA.DI. | Giordano Bruno - 400° anno dal rogo | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
5a | G.A.MA.DI. | Libertà di pensiero | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
6 | G.A.MA.DI. | Sul materialismo dialettico | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
7 | G.A.MA.DI. | L'origine della vita e la sua evoluzione sulla terra | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
8 | G.A.MA.DI. | Omaggio a Ludovico Geymonat | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
12 | G.A.MA.DI. | Mastro Titta (Il boia della chiesa cattolica) | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
13 | G.A.MA.DI. | Repubblica Romana 1849 | Tarantola | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
15 | G.A.MA.DI. | Neanche una lira alla scuola privata | Piero Bernocchi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
16 | G.A.MA.DI. | Charles Darwin | Adolfo Amoroso | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
17 | G.A.MA.DI. | Volevamo cambiare le stelle (Romanzo) | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
18 | G.A.MA.DI. | Dall'Album dei miei ricordi | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
19bis | G.A.MA.DI. | Brevissime note sulla lunga marcia della classe operaia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
20bis | G.A.MA.DI. | La Libertà | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
21 | G.A.MA.DI. | Albert Einstein | Adolfo Amoroso | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
22 | G.A.MA.DI. | Il grande inganno criminale | Fausto Menniti | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
23a | G.A.MA.DI. | La volontà e la sua funzione | Giovanni Cozzani | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
24 | G.A.MA.DI. | La costituzione della Repubblica Romana | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
25 | G.A.MA.DI. | Risultati di un'inchiesta su atei | Buggle, Uhmann, Bister, Nohe, Schneider | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
26 | G.A.MA.DI. | La Resistenza, quando occulta, mai realmente raccontata. | G. Cozzani | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
27 | G.A.MA.DI. | La Resistenza sommersa | Giovanni Cozzani | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
28 | G.A.MA.DI. | Bertrand Russell ti leggo e ti rileggo | Velia Bottazzi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
29 | G.A.MA.DI. | Giustizia penale: mito e realtà | Pasquale Vilardo | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
30 | G.A.MA.DI. | Omaggio a Rafael Alberti | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
31 | G.A.MA.DI. | Calendario Laico Internazionale 2001 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
32 | G.A.MA.DI. | La Società come milizia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
33 | G.A.MA.DI. | Intervista a Hulusi Hako | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
34 | G.A.MA.DI. | Shefqet Peci - Legendario comandante partigiano albanese | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
36 | G.A.MA.DI. | La Natura: Maschi e Femmine, oggetto d'inganno e di speculazione | G. Cozzani | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
38 | G.A.MA.DI. | Difendere la Laicità dello Stato-sentenza della Corte Costituzionale | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
39 | G.A.MA.DI. | Biografia Prof. Fritz Erik Hoevels | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
44 | G.A.MA.DI. | L'Arcobaleno tra i monti (romanzo) | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
45 | G.A.MA.DI. | Attualità del Materialismo: Dibattito | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
46 | G.A.MA.DI. | La situazione della ricerca scientifica | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
47 | G.A.MA.DI. | La Repubblica Italiana | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
48 | G.A.MA.DI. | Ma solo con tanto amore (romanzo) | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
49 | G.A.MA.DI. | A fianco dei Partigiani Albanesi (memorie) | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
50 | G.A.MA.DI. | Nefandezze della chiesa cattolica: Processo-Delitto | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
51 | G.A.MA.DI. | Palestina: ieri, oggi, domani - a Teleambiente. | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
52 | G.A.MA.DI. | La rivoluzione d'ottobre: Dibattito | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
53 | G.A.MA.DI. | Il Libro Bianco: sulla difesa della scienza e della laicità | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
55 | G.A.MA.DI. | Slobodan Milosevic (discorso ott. 2000) | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
57 | G.A.MA.DI. | Loro hanno detto... | Franco Molfese, Miriam Pellegrini Ferri, Spartaco Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
58 | G.A.MA.DI. | Perché il socialismo-A. Einstein | A. Martocchia | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
59 | G.A.MA.DI. | Fosse Ardeatine: tempo di riflessione | Fabrizio Rossi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
60 | G.A.MA.DI. | Brigantaggio (1860-1870) | Franco Molfese | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
62 | G.A.MA.DI. | Carlo Cattaneo - 200° dalla nascita | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
63 | G.A.MA.DI. | Appello del tribunale Ramsey Clark | Ivan Pavicevac | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
64 | G.A.MA.DI. | 64 La LIAC rifondata | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
65 | G.A.MA.DI. | Corollario dello STATUTO 1998 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
66 | G.A.MA.DI. | Agenda Laica Internazionale 2003 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
67 | G.A.MA.DI. | Calendario Internazionale Laico 2003 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
68 | G.A.MA.DI. | Carla CAPPONI una donna del nostro tempo | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
69 | G.A.MA.DI. | Un campo di grano maturo (Romanzo) | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
70 | G.A.MA.DI. | Inganni | Giovanni Padellini | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
71 | G.A.MA.DI. | Scuola libera se statale | Maria Mantello | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
72 | G.A.MA.DI. | Afghanistan, ieri e oggi | Enrico Vigna | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
75 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: colloquio con Carter | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
77 | G.A.MA.DI. | Fidel risponde a Bush | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
78 | G.A.MA.DI. | Corea e la Riunificazione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
79 | G.A.MA.DI. | L'AGGRESSIONE ALL'IRAQ | Fabrizio ROSSI | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
80 | G.A.MA.DI. | I doveri del giornalista | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
81 | G.A.MA.DI. | Castro Discorso Naturalista del 26 luglio 2002 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
82 | G.A.MA.DI. | Fidel-Scuole discorso del 13 agosto 2002 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
83 | G.A.MA.DI. | Kim Il Sung "Padre della Patria" per il popolo della Corea | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
84 | G.A.MA.DI. | Niente di più benefico di una scuola-Fidel Castro 31 agosto 2002 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
85 | G.A.MA.DI. | EDUCARE è la parola chiave | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
86 | G.A.MA.DI. | La scuola sperimentale "Josè¨ Martì" – Discorso inaugurale di Fidel Castro Ruz | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
87 | G.A.MA.DI. | Fidel 9 settembre 2002 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
88 | G.A.MA.DI. | Miscellanea contro l'imperialismo | Boris Bellone | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
89 | G.A.MA.DI. | Perez ONU 14 settembre 2002 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
91 | G.A.MA.DI. | 57°anniv. Fondazione Partito Comunista di Corea | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
92 | G.A.MA.DI. | L'infanzia del Che | Mauro Pascolini | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
93 | G.A.MA.DI. | NO ! Alla nuova aggressione imperialista all'Iraq | Oleggio | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
94 | G.A.MA.DI. | Incontro storico Kim Jong II | Janichiro | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
95 | G.A.MA.DI. | La civiltà fatica a trovare alloggio in questo paese | Antonia Sani | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
96 | G.A.MA.DI. | Fidel: Discorso del 21 ottobre 2002 ai lavoratori zuccherieri di Artemisa | Artemisa | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
96bis | G.A.MA.DI. | Cuba Socialista: “L’uomo è il capitale più prezioso | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
97 | G.A.MA.DI. | Studenti e….partigiani (le domande degli allievi di Bussoleno) | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
98 | G.A.MA.DI. | Olimpiade Cubana 26 nov. 2002 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
99 | G.A.MA.DI. | Libertà di Scienza | Margherita Hack | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
100 | G.A.MA.DI. | Intervista a Saddam Husayn | Sayyid Nassar | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
101 | G.A.MA.DI. | ANTONIO Gramsci - Breve biografia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
102 | G.A.MA.DI. | GLOSSARIO dell’occupazione israeliana in Palestina | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
103 | G.A.MA.DI. | Omaggio a “Carlo” Giambattista Lazagna – Combattente Partigiano | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
104 | G.A.MA.DI. | A COSA SERVE L’ONU – Ha mai scongiurato qualche guerra imperialista? | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
105 | G.A.MA.DI. | KOREA 2001 - CD Rom | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
107 | G.A.MA.DI. | Globalizzazione e Sviluppo (Fidel 14 aprile 2003) | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
108 | G.A.MA.DI. | XII Conferenza dei Paesi non Allineati (Fidel 25 aprile 2003) | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
110 | G.A.MA.DI. | La guerra si può sconfiggere | Domenico Gallo | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
111 | G.A.MA.DI. | I cinque anni del G.A.MA.DI. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
112 | G.A.MA.DI. | Legge e Resistenza | Avv. Antonio Lovatini | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
114 | G.A.MA.DI. | Felipe Perez Roque: conferenza stampa: i cinque patrioti cubani | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
116 | G.A.MA.DI. | UNEAC -Scrittori e artisti cubani contro il fascismo | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
117 | G.A.MA.DI. | Cuba, Fidel e la sanità-Discorso all’inaugurazione di opere del programma straordinario | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
120 | G.A.MA.DI. | NO AL FASCISMO-Elaborazione drammaturgica | Mario Ferrero | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
121 | G.A.MA.DI. | Giuseppe Di Vittorio Biografia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
122 | G.A.MA.DI. | O con Cuba o con il nazismo | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
123 | G.A.MA.DI. | Jozif Broz Tito breve biografia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
124 | G.A.MA.DI. | Fidel in Argentina 25 maggio 2003 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
126 | G.A.MA.DI. | COSTITUZIONE della Repubblica Popolare Cinese (1975) | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
127 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro Ruz; breve biografia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
136 | G.A.MA.DI. | 50° anniversario – discorso | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
144 | G.A.MA.DI. | L’Uomo e il Cosmo (int. M. Hack) | Fabrizio Rossi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
152 | G.A.MA.DI. | LA DESERTIFICAZIONE E LA SICCITÀ | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
153 | G.A.MA.DI. | Inaugurazione dell’anno scolastico 2003 – 2004 - discorso | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
154 | G.A.MA.DI. | GIACOMO MATTEOTTI (assassinato per ordine del duce) dopo l’ultimo discorso alla Camera. | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
155 | G.A.MA.DI. | Discorso alle Nazioni Unite sett. 2003 - Perez ministro degli esteri di CUBA | Perez | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
156 | G.A.MA.DI. | Il Partito del Lavoro di Corea - dall’Ambasciata della RPDC | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
157 | G.A.MA.DI. | FOIBE dalla propaganda fascista al revisionismo storico | A. Martocchia | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
159 | G.A.MA.DI. | Deve finire il blocco economico contro Cuba Sig. Felipe Perez Roque (New York) | Felipe Perez Roque | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
160 | G.A.MA.DI. | GLI EDITORIALI CHE CONTANO | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
161 | G.A.MA.DI. | ADDIO, COMPAGNA LINA | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
162 | G.A.MA.DI. | AGENDA LAICA Dedicata alle RIVOLUZIONI | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
163 | G.A.MA.DI. | CALENDARIO LAICO 2004 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
164 | G.A.MA.DI. | La “giustizia” dei Nazisti e quella della NATO - Klaus Hortmann dell’ICDSM 8-11-2003 | Klaus Hortmann | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
165 | G.A.MA.DI. | Laicità valore universale | J. Chirac | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
167 | G.A.MA.DI. | L’Era del SONGUN (Riunificazione della Patria ) | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
168 | G.A.MA.DI. | Cola di Rienzo Tribuno del popolo perseguitato dalla chiesa cattolica | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
169 | G.A.MA.DI. | Le menzogne …. Editoriale del quotidiano cubano “GAMMA” | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
171 | G.A.MA.DI. | LA COESIONE della SOCIETA’ COREANA | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
172 | G.A.MA.DI. | Gli USA e l’assassinio del presidente cileno SALVADOR ALLENDE | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
173a | G.A.MA.DI. | Omaggio a Alberto Granado | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
174 | G.A.MA.DI. | Lo spirito dello Juche - documento Juche di Kim Jong Il – Pyong Yang Corea 1997 | Kim Jong Il | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
175 | G.A.MA.DI. | Lettera di RAMSEY Clark a KOFI ANNAN sul processo a MILOSEVIC | Ramsey Clark | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
177 | G.A.MA.DI. | Discorso di Felipe Perez Rogue Ginevra aprile 2004 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
178 | G.A.MA.DI. | Kosovo Methoija aprile 2004 Appello dalla Serbia | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
180 | G.A.MA.DI. | Il presidente Kim Il Sung ha gettato le basi della Corea socialista. | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
181 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro – Discorso 1° Maggio 2004 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
182 | G.A.MA.DI. | Brutali misure economiche contro Cuba e i cubani negli USA – Granma giornale di Cuba | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
183 | G.A.MA.DI. | Nota Ufficiale del governo cubano - 10 maggio 2004 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
184 | G.A.MA.DI. | Brutali misure economiche USA contro CUBA | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
185 | G.A.MA.DI. | CUBA lotta per la vita nel mondo – Lettera di Fidel Castro a Bush – 14maggio 2004 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
186 | G.A.MA.DI. | 40° Anniversario dell’attività politica del dirigente KIM JONG IL – 19 giugno 2004 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
187 | G.A.MA.DI. | Governo rivoluzionario di Cuba | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
189 | G.A.MA.DI. | Messaggio all’11° Conferenza all’ ONU | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
190 | G.A.MA.DI. | 10 punti per la riunificazione della patria | Kim Il Sung | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
191 | G.A.MA.DI. | SECONDA EPISTOLA del presidente Fidel Castro a G. W. Bush | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
192 | G.A.MA.DI. | CUBA – Dichiarazione del 5 luglio 2004 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
193 | G.A.MA.DI. | 51° Anniversario – Discorso del Presidente Fidel Castro Ruz | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
194 | G.A.MA.DI. | La R. P. D. di Corea e la politica del Songun - 9 settembre 2004 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
195 | G.A.MA.DI. | La Polonia, l’Inghilterra e gli Stati Uniti nella 2° guerra mondiale | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
197 | G.A.MA.DI. | BERLUSCONI profilo morale | G. Vattimo | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
198 | G.A.MA.DI. | PEREZ ROQUE – Ministro Esteri di Cuba – Discorso Onu | Perez Roque | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
199 | G.A.MA.DI. | COREA: Il Partito orgoglioso della sua ideologia—Traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
200 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro ai diplomati della scuola d’Arte | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
201 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: Messaggio alla Tavola Rotonda | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
202 | G.A.MA.DI. | Sulla Costituzione Europea: il Partito Comunista dei popoli di Spagna | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
203 | G.A.MA.DI. | Calendario laico 2005 dedicato a Invenzioni e Scoperte | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
204 | G.A.MA.DI. | AGENDA LAICA SETTIMANALE 2005 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
205 | G.A.MA.DI. | Kim Jong Il un eminente comandante supremo traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
206 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro Ruz all’Unione della gioventù Comunista VIII Congresso & aprile 2004 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
207 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro Ruz all’Unione della gioventù Comunista VIII Congresso & aprile 2004 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
208 | G.A.MA.DI. | KIM JONG IL- politico con una straordinaria arte del comando | Kim Jong Il | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
210 | G.A.MA.DI. | Auschwitz e altro | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
211 | G.A.MA.DI. | Il Male invisibile sempre più visibile – Convegno | Mauro Cristaldi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
213 | G.A.MA.DI. | Kim Jong IL – Un dirigente dotato di straordinaria competenza politica | Kim Jong Il | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
214 | G.A.MA.DI. | Felipe Pèrez Roque – Discorso alla Commissione sui diritti umani. | Felipe Pèrez Roque | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
215 | G.A.MA.DI. | DIRITTI UMANI – Aumenta la minaccia contro Cuba | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
216 | G.A.MA.DI. | Patologica ossessione degli USA contro CUBA | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
217 | G.A.MA.DI. | 1° Maggio 2005 - Discorso | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
218 | G.A.MA.DI. | ALBANIA, IO TI CANTO! -Poesie | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
219 | G.A.MA.DI. | Le origini americane e colonialiste dell’ideologia nazista | D. Losurdo | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
220 | G.A.MA.DI. | Marcia del Popolo Combattente contro il Terrorismo | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
221 | G.A.MA.DI. | A PARTIRE DAGLI IDEALI JUCHE | Kim Djeung Il | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
222 | G.A.MA.DI. | CONVEGNO PER IL 60° DELLA RESISTENZA | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
223 | G.A.MA.DI. | Condotta differente-20 maggio 2005 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
224 | G.A.MA.DI. | KIM JONG IL-Compagno tra i compagni | Kim Jong Il | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
225 | G.A.MA.DI. | TURCHIA – Corte peciale maggio 2005 | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
226 | G.A.MA.DI. | COREA - 5° anniv. della Dichiarazione Comune con la Corea del sud | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
227 | G.A.MA.DI. | FIDEL CASTRO RUZ-Messaggio per questo Secondo Vertice Sud | Cartaceo
|
9 | 7.00 | |||||
228 | G.A.MA.DI. | USA- NATO Contro la JUGOSLAVIA 24 aprile 1999-2005 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
229 | G.A.MA.DI. | KIM SUNG IL Liberatore della Corea | Kim Il Sung | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
230 | G.A.MA.DI. | SMANTELLAMENTO BASE CAMP DARBY | Mauro Cristaldi | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
231 | G.A.MA.DI. | 52° ANNIVERSARIO Attacco alle Caserme Moncada-26 luglio 2005 | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
233 | G.A.MA.DI. | GLORIA ETERNA AL PARTITO DI KIM IL SUNG-ott. 1945 – 2005 | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
234 | G.A.MA.DI. | L’Altra Lombardia: PER LA PALESTINA, CON LA PALESTINA (ed. La VOCE) | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
235 | G.A.MA.DI. | La filosofia dello JUHE di KIM JONG IL | Hugo Chavez Frias | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
236 | G.A.MA.DI. | Discorso di FIDEL CASTRO | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
237 | G.A.MA.DI. | Songun e la dignità della R.P.D. di COREA | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
238 | G.A.MA.DI. | Marta Ferri al Convegno sulle teorie scientifiche dello JUCHE | Marta Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
239 | G.A.MA.DI. | La filosofia dello JUHE di KIM JONG IL | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
240 | G.A.MA.DI. | Discorso di FIDEL CASTRO - 28 ott. 2005 | Fidel Castro | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
245 | G.A.MA.DI. | Songun e la dignità della R.P.D. di COREA - Traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
246 | G.A.MA.DI. | RELAZIONE DEL VIAGGIO A BELGRADO 12-13/11/2005 | Ivan Pavicevac | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
247 | G.A.MA.DI. | FIDEL CASTRO-30° anniversario missione in Angola | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
248 | G.A.MA.DI. | FIDEL CASTRO-60° della sua entrata all'università | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
249 | G.A.MA.DI. | Partiti comunisti a confronto-Atene | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
250 | G.A.MA.DI. | L'eroico veneto e la Gloriosa Venezia antifascista | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
251 | G.A.MA.DI. | RIVOLUZIONE ENERGETICA A CUBA-17 aprile 2006 | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
252 | G.A.MA.DI. | Il Caso Jugoslavo | Ivan Pavicevac | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
253 | G.A.MA.DI. | Riflessioni sul Songun | Valentini Paolo | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
254 | G.A.MA.DI. | Premio "Jose'Matè" a Chaves-discorso di FIDEL- 3 feb. 2006 | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
255 | G.A.MA.DI. | IL SOCIALISMO È SCIENZA-Kim Jong Il- C.I.S.I.S. | Kim Jong Il | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
256 | G.A.MA.DI. | “ADDIO AMORE TUA MIRA”-Mira Marcovi’c al funerale di Slobo | Mira Marcovi’c | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
257 | G.A.MA.DI. | CHI DICE SONGUN DICE JUCHE | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
258 | G.A.MA.DI. | KIM JONG IL e la Rivoluzione Coreana | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
259 | G.A.MA.DI. | LA LUNGA MARCIA DELLA CLASSE OPERAIA | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
260 | G.A.MA.DI. | GUERRA e PACE | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
261 | G.A.MA.DI. | STATO e RIVOLUZIONE di V. J. Lenin | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
262 | G.A.MA.DI. | CONCORDIA NAZIONALE PALESTINESE | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
263 | G.A.MA.DI. | IL PARTITO DEL LEADER KIM IL SUNG | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
264 | G.A.MA.DI. | IL RUOLO DELLE RELIGIONI | Paolo Valentini | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
265 | G.A.MA.DI. | FASCISMO, VATICANO, CIA | Paolo Teobaldelli | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
266 | G.A.MA.DI. | OMICIDI DEGLI ATTIVISTI FILIPPINI | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
267 | G.A.MA.DI. | IL RUOLO DEGLI STATI UNITI NEL DARFUR | Sara Flounders | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
268 | G.A.MA.DI. | DIRITTI UMANI Discorso di Felipe Perez Roque Ministro degli esteri di Cuba | Felipe Perez Roque | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
269 | G.A.MA.DI. | Interf. delle religioni sulla ricerca scientifica | Paolo Valentini | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
270 | G.A.MA.DI. | Ernesto Rossi antifascista che accusa la chiesa cattolica | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
271 | G.A.MA.DI. | 53° annivers. attaco alle Caserme Discorso di Fidel Castro Ruz | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
273 | G.A.MA.DI. | Nessun nemico ci potrà sconfiggere Intervista a Raùl Castro Ruz | Ra&ugra;vel Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
274 | G.A.MA.DI. | Le risorse dell’ imperialismo (evangelicoisraeliane) | Thierry Meyssan | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
276 | G.A.MA.DI. | Fondazione della R.P.D. di Corea-Traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
277 | G.A.MA.DI. | 9° anniv. Kim Jong Il Segretario Generale del PLC | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
278 | G.A.MA.DI. | La Questione medio orientale e il Libano | Vincenzo Brandi | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
279 | G.A.MA.DI. | Libertà per i 5 eroi cubani | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
280 | G.A.MA.DI. | Ricordiamo la fondazione dell' UAI - Traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
281 | G.A.MA.DI. | 10 principi fondamentali per la RCD del Koryo di Kim Il Sung | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
282 | G.A.MA.DI. | CARLOS LAGE DAVILA Discorso al vertive iberoamericano del 3-5/11/2006 | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
283 | G.A.MA.DI. | Nikola Tesla un uomo di scienza dimenticato | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
284 | G.A.MA.DI. | NEPAL firmato l' accordo tra il PCNM e l' Alleanza | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
285 | G.A.MA.DI. | NEPAL firmato l' accordo tra il PCNM e l' Alleanza | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
286 | G.A.MA.DI. | Dal Politeismo al monoteismo | Paolo Valentini | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
287 | G.A.MA.DI. | Capitalismo e Guerra | J. Nitzan e S. Bichler | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
288 | G.A.MA.DI. | INGERENZA DEL VATICANO | Margherita Hack | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
289 | G.A.MA.DI. | Riflessioni su Vicenza | Curzio Bettio | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
290 | G.A.MA.DI. | PALESTINA OCCUPATA | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
291 | G.A.MA.DI. | GLI USA FINANZIANO I GRUPPI TERRORISTI | W. Lowter e C. Freeman | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
292 | G.A.MA.DI. | CONDANNATI A MORTE | W. Lowter e C. Freeman | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
293 | G.A.MA.DI. | Kim Il Sung e Kim Jong Il 9 (1993)- 15 (1912) - 25 (1932) Aprile | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
294 | G.A.MA.DI. | F. Engels: I PRINCIPI DEL COMUNISMO | Spartaco Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
295 | G.A.MA.DI. | L' indimenticabile Giuseppe Di Vittorio (Ristampa) | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
296 | G.A.MA.DI. | V Congresso emisferico all' Avana | Fidel Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
297 | G.A.MA.DI. | La FOSSA | Ivan Goran Kovacic | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
298 | G.A.MA.DI. | Complotto contro l' Europa | Gennaro Carotenuto | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
299 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: La Tirannia Mondiale | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
301 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: una grande mente per importanti riflessioni | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
302 | G.A.MA.DI. | La R.D.P.di Corea difende il Chongryon in Giappone | Spartaco Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
304 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro- Riflessioni sulledure ed evidenti realtà | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
305 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro L' impero e l' isola indipendente. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
306 | G.A.MA.DI. | ACHTUNG.. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
307 | G.A.MA.DI. | Il Testamento di Salvador Allende. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
308 | G.A.MA.DI. | Il Songun sorge dall' invincibilità del PTC(Partito lavoro di Corea). | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
309 | G.A.MA.DI. | Nel PTC Kim Jong Il grande guida Songun. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
310 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: Menzogne deliberate, strane morti ed aggressioni all' economia mondiale. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
311 | G.A.MA.DI. | Fidel: Argomento per ONU - Silenzio di Aznar - Guerre illegali dell' Impero. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
312 | G.A.MA.DI. | Operazione Balcani (Privatizzazione della propaganda e degli eserciti) di Jorg Becker e Nira Beham | Trad. dal francese Curzio Bettio a cura di M. Ferri e A. Martocchia | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
313 | G.A.MA.DI. | Nessun nemico ci potrà sconfiggere Intervista a Raùl Castro Ruz (Ristampa) | Raùl Castro Ruz | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
314 | G.A.MA.DI. | Dichiarazione alla stampa di Felipe Pere Roque il 10/12/2007 | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
315 | G.A.MA.DI. | Emancipazione femminile coreana . Traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
316 | G.A.MA.DI. | LA STORIA DIRÀ CHI HA RAGIONE | Fidel Castro a cura di M. Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
320 | G.A.MA.DI. | Il popolo coreano ha fiducia nel suo dirigente Kim Jong Il . Traduzione | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
321 | G.A.MA.DI. | In difesa della dignità. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
322 | G.A.MA.DI. | LULA Riflessioni di Fidel Castro. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
323 | G.A.MA.DI. | FIDEL CASTRO: SUL CANDIDATO REPUBBLICANO. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
324 | G.A.MA.DI. | Fidel: medici e libri scientifici. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
325 | G.A.MA.DI. | Dopo l' indipendenza del Kosovo | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
328 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: Bush in cielo parti 1° e 2°. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
329 | G.A.MA.DI. | LA VITTORIA CINESE di Fidel Castro | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
330 | G.A.MA.DI. | LOTTA A MORSI di Fidel Castro Ruz | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
331 | G.A.MA.DI. | Intervento di Ranèn Machado Ventura alla Tavola rotonda su "povertà, disuguaglianza, inclusione" del V vertce Unione Europea - America Latina Caraibi. Lima Perù, maggio 2008 | Cartaceo
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9 | 7.00 | |||||
332 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: la cinica politica dell' imperio. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
333 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: "La formica e l' elefante" | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
334 | G.A.MA.DI. | SHEFQET PECI eroe albanese | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
335 | G.A.MA.DI. | Fidel Castro: UN COLPO NUCLEARE | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
336 | G.A.MA.DI. | GRANDE E PREZIOSO FIDEL! | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
337 | G.A.MA.DI. | La mente preziosa di Fidel e le sue riflessioni | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
338 | G.A.MA.DI. | Fidel su Stella Calloni e Trasparenza totale | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
341 | G.A.MA.DI. | Il Partigiano Bulow | Stefania Pavone | Cartaceo
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9 | 7.00 | ||||
342 | G.A.MA.DI. | Terrore e orrore su Gaza | Andrea Martocchia e Roberto Gessi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
343 | G.A.MA.DI. | Come si spiega il successo di Hamasè Intervista a Mohamed Hassan | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
345 | G.A.MA.DI. | Fidel Castri ci insegna a riflettere. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
346 | G.A.MA.DI. | Magico Fidel!!. | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
347 | G.A.MA.DI. | Lunga vita a Fidel Castro per le preziose riflessioni. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
347b | G.A.MA.DI. | Elezioni Inquinate | Tony Braschi | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
348 | G.A.MA.DI. | VIVA CUBA e Fidel Castro :Nulla si può improvvisare ad Haiti. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
349 | G.A.MA.DI. | IL MAGNIFICO FIDEL 2 (Riflessioni) | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
350 | G.A.MA.DI. | UNA PUGNALATA NEL CUORE Fidel Castro Rux | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
351 | G.A.MA.DI. | Quale destino per la martoriata Palestiuna? Intervista a Khalida Jarrar del FPLP | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
352 | G.A.MA.DI. | Non è un sogno, è Cuba (riflessioni di Fidel). | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
353 | G.A.MA.DI. | L'ORA DELLA VERITA' di Fidel Castro Ruz | Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
354 | G.A.MA.DI. | Discorso del ministro esteri di Cuba Bruno Rodriguez Parrilla nel Consiglio dei Diritti umani. | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
|
9 | 7.00 | ||||
355 | G.A.MA.DI. | La riforma sanitaria negli Stati Uniti, di Fidel Castro | A cura di Miriam Pellegrini Ferri | Cartaceo
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9 | 7.00 |
CONOSCENZA, SCIENZA, E FILOSOFIA Profili di scienziati e filosofi della scienza da Talete alla fisica contemporanea di Vincenzo Brandi |
PREFAZIONE: Questo libro contiene 125 brevi articoli che tracciano un percorso che, attraverso il profilo di alcuni uomini di scienza e di filosofi che si sono interessati di problemi connessi alla conoscenza scientifica, descrive lo sviluppo dei tentativi razionali dell’umanità di conoscere il mondo reale e materiale che ci circonda. Ma questo libro non vuole essere una piccola enciclopedia che distribuisce pillole di sapere, tipo il famoso manuale Bignami usato da studenti, che non avendo approfondito la materia, si servivano di quei brevi riassuntini compresi nel manuale per poter affrontare un’interrogazione; né tantomeno è un testo scolastico, perché è un testo di parte, anche polemico se necessario, che procede con giudizi netti. Esso vuole riproporre l’unico criterio valido per ogni tipo conoscenza e di ricerca della verità. Questo criterio riguarda sia la nostra conoscenza comune di tutti i giorni (come quella accessibile anche alla mitica “massaia di Vigevano” che ha fatto solo le elementari) sia la Scienza più elevata. Questo criterio è quello basato sui fatti concreti accertati e sull’esperienza, cioè sui fatti che percepiamo con i sensi e che poi registriamo nella nostra mente, e su cui poi ragioniamo. Questo criterio è tanto più necessario nel mondo d’oggi in cui circolano una miriade di teorie pseudo-scientifiche fantasiose, pregiudizi e credenze irrazionali. Anche a livello dell’informazione quotidiana, abbondano notizie false o manipolate diffuse dai media a livello di massa. Insomma questo libro vuole sostenere il punto di vista del Realismo e della Scienza Sperimentale che ha avuto il suo esponente più famoso nel nostro Galilei, che si fidava di più di quello che vedeva nel suo cannochiale, rispetto a quanto scritto nei testi sacri; ma anche di scienziati teorici come Newton o Einstein che non hanno mai perso di vista la realtà fisica che ci circonda. E’ il punto di vista anche di chi, pur non essendo scienziato, si affida al “Buon Senso” comune (il riferimento ad una nota opera dell’illuminista D’Holbach con lo stesso titolo non è casuale!). Gli articoli hanno un carattere necessariamente sintetico e divulgativo in quanto scritti, sotto forma di rubrica mensile, a partire dal giugno 2011, per la rivista “La Voce del G.A.MA.DI.”, rivista mensile, inizialmente cartacea, ed ora on-line curata dall’amico Roberto Gessi. G.A.MA.DI. (Gruppo Atei Materialisti Dialettici) è un’Associazione impegnata nella divulgazione di concetti ed atteggiamenti realisti, materialisti e razionalisti, scevri da ogni suggestione di carattere irrazionalista o mitico-religioso, e da qualsiasi tentazione “idealista” (nel senso filosofico del termine), secondo cui la realtà non esiste fuori di noi, ma solo nella nostra mente. L’Associazione è stata fondata dall’ex-partigiana Miriam Pellegrini Ferri e dal compianto marito Spartaco, anch’egli ex-partigiano. Nel tratteggiare i vari profili e svolgere i vari argomenti non ci si è astenuti, quindi, dal sottoporre a forte critica le posizioni di filosofi e scienziati, anche molto famosi, che abbiano espresso posizioni idealiste (come Platone, Hegel o Benedetto Croce), o irrazionaliste (come Nietzche, Heidegger o Bergson), o che comunque contengano elementi idealisti e metafisici (come lo stesso Aristotile, Cartesio o Kant). Una critica serrata è svolta anche a moderni filosofi, di moda, che sostanzialmente negano il carattere oggettivo della Scienza Sperimentale (come Popper, Kuhn, Duhem, Lakatos, Quine, Hanson, Goodman, ecc.), o “pragmatisti” (come Pierce, James e Dewey) per cui non è la verità che conta, ma il risultato. Diceva Bertrand Russell nella sua “Storia della Filosofia Occidentale” che sarebbe stato meglio che molti filosofi che hanno fatto solo confusione non fossero mai esistiti. Come ex ricercatore scientifico, convinto che la conoscenza empirica e la Scienza Sperimentale, pur con i loro limiti, siano l’unica forma di conoscenza e verità di cui possiamo disporre, non posso non essere d’accordo con Russell. Un particolare interesse è indicato in questo libro verso quei filosofi greci della natura (come Talete, Anassimandro, Democrito) che 2500 anni fa inventarono una filosofia razionalista di incredibile “modernità”, operando la più grande rivoluzione culturale della storia umana, ed i filosofi, che pur tra molti errori e contraddizioni, hanno praticato filosofie realiste, materialiste ed empiriste: da Bernardino Telesio, a Bacone, Giordano Bruno, Gassendi, Locke, Hume, Condillac, Stuart Mill, Engels, Russell, i membri del Circolo di Vienna, ecc. fino al nostro Ludovico Geymonat, della cui opera monumentale sulla “Storia del Pensiero Scientifico e Filosofico”, edito da Garzanti all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso, ci siamo ampiamente serviti. Torneremo più in dettaglio su questi temi nelle conclusioni, in cui si parla anche dell’investigatore Poirot, di Giudici che condannano innocenti e di schiavi incatenati in una caverna. Il lettore che non se la senta di leggere tutti i 125 articoli raccolti nel libro (che servono essenzialmente come esempi ed elementi del discorso complessivo che si è voluto costruire) possono anche saltare direttamente alle conclusioni (salvo fare marcia indietro per affrontare argomenti specifici). RAGIONANDO SU UN SAGGIO DI COSTANZO PREVE. |
Profilo di Vincenzo Brandi.
Vincenzo Brandi, laureato in ingegneria chimica, ha svolto per quarant’anni un’attività di ricerca scientifica e tecnologica in un grande istituto di ricerca pubblica, prima nel settore nucleare e della chimica del sodio liquido, e successivamente nel campo delle energie alternative, delle pile a combustibile e dell’uso dell’idrogeno come combustibile. Ha militato in varie formazioni e partiti di sinistra, ed attualmente fa parte di gruppi pacifisti antimperialisti. Si è sempre battuto per una scienza razionalista e laica, basata sull’esperienza e sui fatti. |